->
|
|
|
Sette regole per essere un GENITORE MODELLO
1) Non dare consigli al bambino durante il gioco: possono contrastare con le istruzioni date dall’allenatore. Grida solo per incoraggiare!
2) Evita di molestare l’arbitro. I genitori che infastidiscono rumorosamente l’arbitro imbarazzano il figlio e la squadra, compromettendone la concentrazione. Se l’arbitro viene contestato da un genitore per una fischiata “cattiva” (che corrisponde a qualsiasi tipo di decisione contraria a tuo figlio), il ragazzo si convince di non aver commesso il fallo, di essere sempre dalla parte del giusto, e si abitua ad assumere sempre più spesso atteggiamenti da “vittima”, imparando a non responsabilizzarsi mai, usando frasi del tipo “Abbiamo perso per colpa dell’arbitro”. Questo è un pessimo atteggiamento ed una pessima abitudine, un’educazione sportiva assolutamente errata.
3) Non incoraggiare tuo figlio a criticare gli altri per i loro errori. Uno dei benefici di praticare sport è imparare ad accettare le responsabilità invece di nascondersi dietro a scuse. Se un giocatore può imparare a controllarsi (mordendosi magari un labbro…) ed andare avanti, un genitore può imparare a rimanere calmo e lasciare che l’emozione passi.
4) Non criticare l’allenatore e sindacare per il poco tempo giocato da tuo figlio in partita. I problemi che riguardano il giocatore devono essere risolti dal bambino stesso. Lascia che ci pensi da solo, senza la tua continua interferenza. Un giocatore ha diritto di chiedere al proprio allenatore cosa deve fare per guadagnarsi più tempo e più spazio durante la gara. Affrontare il coach per parlare di queste cose serve a crescere e maturare e dimostra intelligenza e voglia di imparare.
5) Anche se lo pensi, non parlare male dell’allenatore di fronte a tuo figlio. La cosa peggiore che un genitore può fare è screditare la persona che lavora quasi quotidianamente a contatto con tuo figlio e che sta lavorando per lui, criticare le sue decisioni e lamentarsi della sua gestione, senza magari conoscere le problematiche legate all’intera squadra di cui tuo figlio fa parte. Sostieni invece l’allenatore e non rovinare la fiducia che crea nei ragazzi.
6) Non infastidire e, peggio ancora, non insultare i giocatori della squadra avversaria. Questi sono atteggiamenti assurdi durante qualsiasi manifestazione sportiva che testimoniano una grave forma di maleducazione che crea solo tensione ed è di pessimo esempio per tuo figlio, che potrebbe vergognarsi di te.
7) Sii partecipe in modo positivo a questa importante e delicata esperienza sportiva che tuo figlio sta vivendo. Frequenta l’ambiente quanto più ti è possibile in modo sereno, anche nei momenti difficili, chiedendo magari qualche consiglio allo stesso allenatore.
Probabilmente ci sono cento strade per essere un buon membro della squadra e allo stesso tempo un buon genitore. Quando il concetto di squadra riesce ad esprimersi al meglio, nel bene e nel male, nella vittoria e nella sconfitta, può rappresentare comunque un ‘esperienza meravigliosa per tutti.
Sette regole per essere un GENITORE MODELLO.doc
Sette regole per essere un GENITORE MODELLO.pdf
|